The sound of silence
- Visconti Dimezzato
- 29 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min

“People talking without speaking People hearing without listening” In soli due versi si concentra tutto il significato del brano “The sound of silence”, scritto e musicato nel 1964 da Paul Simon e cantato assieme al suo compagno Art Garfunkel, da cui però dopo poco si dividerà in seguito al flop del primo album Wednesday Morning, 3 A.M. dove era incisa questa canzone. Simon & Garfunkel esprimono cantandolo e suonandolo il suono del silenzio. Tutta la canzone tratta l’incapacità di comunicare propria di tutti gli uomini dal momento che essi “parlano senza comunicare e sentono senza ascoltare”. Il duo folk statunitense canta ai propri ascoltatori la solitudine e l’alienazione che caratterizzano ogni uomo. La prima parte del brano è cupa, vige la “darkness” più profonda-si noti l’invocazione all’oscurità all’inizio come se fosse una Musa-, ma poi una luce, “light”, illumina la canzone e il pubblico. Ma non è una luce divina che illumina agli uomini la strada verso la comunicazione, è una “neon light”, fredda e abbagliante che apre una visione ancora più cupa del buio stesso: migliaia di persone che parlano e sentono ma senza comunicare ed ascoltare. Tra di loro spicca la voce del Profeta che avverte gli uomini sul pericolo del silenzio “che cresce come il cancro”, ma non viene ascoltato da nessuno e “le sue parole cadono come gocce di pioggia silenti”.
Simon & Garfunkel non furono i primi artisti a cantare l’incomunicabilità umana, prima la dipinse l’esponente del Realismo Edward Hopper, sempre in America. “Room in New York” è un suo dipinto del 1932. In questo, pur avendo davanti a noi una coppia di amanti, non osserviamo un momento di intimità o passione. Mentre lui legge e lei suona il piano intrappolata nei suoi pensieri, si crea un’atmosfera di profonda solitudine. Come dirà poi Paul Simon nel 1964: “no one dared disturb the sound of silence”. Nessuno dei due ha osato mai rompere il suono del silenzio ed è così che i due amanti finiscono per essere due perfetti sconosciuti, come quelli che canterà poi Fiorella Mannoia.
Attraverso il brano e il dipinto veniamo scossi come da sensi di fastidio e sconforto perché anche noi viviamo l’incomunicabilità ogni giorno.
di @colorinversi
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