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Editoriale - Buon Anno e Buona Apocalisse

  • Immagine del redattore: Visconti Dimezzato
    Visconti Dimezzato
  • 30 dic 2020
  • Tempo di lettura: 3 min


Ci scuserete se il giornale a distanza è meno attivo del dovuto, ma la voglia di fare (come la voglia di vivere, d’altronde) non è abbastanza per nessuno.

Un anno fa nell’editoriale del numero che chiudeva il 2019 ed apriva il 2020, con pessimismo ingenuo, innocente (e beatamente ignaro delle imminenti catastrofi) riflettevamo, partendo dal discorso di “Realismo Capitalista” di Mark Fisher su come le ipotesi realistiche di ogni tipo di spinta verso il cambiamento siano state smontate e abbattute una ad una, prima nella realtà e poi nell’immaginario. Constatavamo come il “sistema” sia ormai in grado di intercettare e dirottare in tempo se non addirittura produrre i grandi movimenti politici e sociali della nostra generazione. L’anno scorso parlavamo di Fridays For Future e delle sardine, quest’anno abbiamo l’esempio molto più interessante e dinamico del Black Lives Matter. Diversamente dagli esempi precedenti BLM è nato come esplosione di un conflitto pesante, profondo e reale, ma che come qualsiasi cosa da un decennio a questa parte è stato reso inoffensivo: la componente conflittuale del movimento è stata ridotta al minimo, alla contingenza della prassi politica sul territorio. Le proposte di riforma/abolizione della polizia nel dibattito internazionale sono passate in sordina, adesso, qualche mese dopo, sembra che l’eredità del movimento sia stata foraggiare l’ipocrisia del politicamente corretto, ci rimangono solo le instagrammabili prediche liberal sul perché i bianchi non possono pronunciare la parola negro. Alla fine, che il capitalismo abbia la necessità di creare l’illusione di rinnovarsi, che la caratteristica peculiare stessa del mondo postmoderno, del tardo capitalismo sia l’ipocrisia nei termini in cui pone l’oppressione è una tesi fortunatissima nella filosofia e nella teoria sociale contemporanea, va da Deleuze a Zizek. La pandemia, però, ha accelerato i processi storici, facendo emergere le contraddizioni del sistema ancora di più di quanto già non fossero palesi. Lo Stato occidentale è cambiato, i governi del primo mondo dovendo gestire il Covid sono diventati regimi autoritari in salsa progressista nella pantomima della democrazia- siamo trattati da cittadini ma di fatto siamo sudditi - gli unici a essere liberi sono i membri di una ristrettissima classe imprenditoriale che vive al di sopra delle norme dello Stato e lo pilota come fosse una macchina telecomandata. Lo vediamo dalle leggi liberticide sui poteri della polizia e sulla sorveglianza dei cittadini in Francia in una quotidianità di violenza in divisa (il Parlamento ha votato una legge che renderà illegale riprendere agenti in servizio, mentre i cittadini stanno iniziando a essere schedati in base alle opinioni politiche e alla religione - senza che ci siano gli estremi per una militanza estremista - si tratta di puro controllo della popolazione) e lo vediamo in tutta Europa con la militarizzazione delle città per garantire il rispetto delle restrizioni anticovid.



La realtà sembra diventare sempre di più una distopia fantascientifica cyberpunk, tra pandemie, stato di polizia e oligarchie economiche che tengono il mondo in mano e possono decidere della vita di miliardi di persone. Non in pochi né da poco, infatti, credono che siamo prossimi alla fine del mondo. Il fondatore della corrente politico-filosofica dell’accelerazionismo, Nick Land, già negli anni ‘90 descriveva scenari futuristici della fine dell’umanità come la conosciamo con l’ibridazione irrimediabile e incontrastabile con la tecnologia (pensiamo a NeuraLink di Elon Musk: un vero e proprio tentativo di cibernetizzazione del cervello umano) come frutto di un progetto politico e economico neoliberista con improvvisi risvolti anarcocapitalisti. Di recente per la casa editrice Not è uscito “Demonologia Rivoluzionaria”, saggio di un gruppo di intellettuali che si autodefinisce satanista. Vedono la stregoneria e la negromanzia come unica risposta possibile al “Nuovo Medioevo” in preparazione “dell’Insurrezione Gotica”: “L’Insurrezione Gotica è le vetrine spaccate, i saccheggi, il distanziamento sociale, il cambiamento climatico, le tendopoli di migranti, la sesta estinzione di massa, i libri su piante e funghi, i prepper che comprano asce tattiche su Amazon, la megafauna, le nuove disposizioni per il traffico aereo, le città intelligenti, i bunker corporativi, i colpi di Stato, il rinascimento psichedelico, il Papa che si inginocchia davanti a un pezzo di legno, i cortei pro-vita, il doping, Trump che occupa la Casa Bianca.” (Per saperne di più https://not.neroeditions.com/dietro-i-misteri-della-demonologia-rivoluzionaria/ ).

Chiudendo il discorso delle teorie strampalate sull’Apocalisse, un’analisi dei ricercatori del National Center for Climate Restoration australiano delinea uno scenario in cui entro il 2050 il riscaldamento globale supererà i tre gradi centigradi, innescando alterazioni fatali dell'ecosistema globale e colossali migrazioni da almeno un miliardo di persone.

Proprio una generazione fortunata la nostra. Buon anno a tutti!


di Ismaele Calaciura Errante


 
 
 

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Visconti Dimezzato
Visconti Dimezzato
Dec 30, 2020


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